martedì 25 aprile 2017

Catherine Banner, “La casa sull’isola” ed. 2017

                                Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
      Casa Nostra. Qui Italia
        saga
       FRESCO DI LETTURA


Catherine Banner, “La casa sull’isola”
Ed. TRE60, trad. Maria Laura Di Rocco, pagg. 432, Euro 14,28

     Ancora una volta mi trovo a scrivere- quanto più bello il titolo originale di questo libro di Catherine Banner! Invece di “La casa sull’isola”, The House at the Edge of Night, che fa pensare a scogliere su un mare nero con spruzzi bianchi di spuma come il cielo di notte trapunto di stelle.
Inizia in un tempo lontano- a fine ‘800- il romanzo di Catherine Banner, quando un bambino viene depositato sulla soglia del brefotrofio di Firenze. Quel bambino, Amedeo Esposito, si farà strada nella vita, studierà medicina, accetterà un incarico di medico condotto sull’isola di Castellamare, di fronte a Siracusa, e diventerà il capostipite della famiglia di cui seguiremo le vicende per quattro generazioni. C’è un che di piccante nel ‘vero’ inizio delle vicende- nella stessa notte in cui sua moglie mette al mondo il loro primo figlio, Amedeo viene chiamato al capezzale della moglie del conte che è signore dell’isola per aiutarla a partorire. Nascono due maschi, le voci girano, si dice che siano entrambi figli di Amedeo, che lui abbia amoreggiato con la contessa nelle grotte in riva al mare, quelle da cui ogni tanto esce rumore di pianti. Vero? falso? E comunque è stato un errore, Amedeo non riconoscerà mai quel bambino che non gli assomiglia per nulla.

     Potremmo essere diffidenti verso questo libro- è un’ennesima saga con spezie di folklore mediterraneo? Ebbene, sì, è una saga, è speziata di folklore e, come tutti i libri di questo genere, dà assuefazione, ci fa affezionare ai personaggi, ci fa parteggiare per l’uno o per l’altro, ci fa restare in ansia per quello che potrà accadere, ma Catherine Banner ha una penna felice, le pagine volano sotto i nostri occhi, i personaggi prendono vita, le loro storie ci divertono o ci rattristano, la grande Storia scorre sullo sfondo e i cambiamenti epocali arrivano- in ritardo, attutiti, ma arrivano anche a Castellamare.

    Amedeo non è l’unico ad essere stato consegnato dal mare all’isola. Molti anni dopo- è l’anno dello sbarco degli Alleati in Sicilia- un inglese ferito viene ‘spiaggiato’ e soccorso e curato. Troverà alloggio nella Casa ai Margini della Notte, si innamorerà della figlia di Amedeo…ma succederanno tante altre cose prima di un finale felice di questa storia. E tutte le altre cose sono ministorie che coinvolgono gli altri abitanti dell’isola oltre agli Esposito, e non c’è rischio di dimenticarsi di nessuno, di confondere nessuno, perché Catherine Banner sfrutta l’usanza della narrativa popolare di attribuire ad ognuno soprannomi in aggiunta al vero nome e il risultato è un quadro dalle tinte forti, pieno di vita. Ci sembra di conoscere, uno per uno, i personaggi, così come ci sembra di sentire il profumo delle bougainvillee o dell’aria che sa di sale. Amedeo, a cui era stato proibito di esercitare dopo lo scandalo dei due bambini nati nella stessa notte, vede lo storico bar che ha rilevato insieme alla Casa ai Margini della Notte prosperare e passare attraverso periodi di crisi, vede i figli partire per la guerra, insieme alla figlia introduce novità come la radio e più tardi la televisione, guarda con sospetto la nuova banca di cui tutti parlano e intanto sant’Agata sfila ogni anno portata in processione lungo tutta la costa dell’isola, facendo miracoli che sono tali solo per chi crede ciecamente in lei.


    Ha qualcosa di miracoloso, in effetti, la capacità di stregarci di Catherine Banner con le storie degli abitanti di Castellamare a cui si aggiungono- libro dentro il libro- le storie popolari tramandate a voce e raccolte da Amedeo in un quadernetto rosso, un’eredità da lasciare a figli e nipoti di valore pari alla Casa ai Margini della Notte, anche questa un personaggio vivo quanto gli altri, che conosce gli alti e i bassi della ruota della Storia.


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